Sistemi in diversità di posizione multipla
In questi ultimi anni è in continuo aumento il numero di sistemi di
telecomunicazione che offrono dei servizi basati sull'uso di satelliti
funzionanti a frequenze superiori ai 10 GHz. L'utilizzo di questa
porzione dello spettro pone dei problemi di propagazione dovuti
all'interazione delle onde elettromagnetiche con le particelle degli
elementi che costituiscono l'atmosfera; in particolare l'attenuazione
causata dalle piogge molto intense e localizzate è l'effetto di
maggiore rilevanza.
A frequenze superiori ai 20 GHz i livelli di attenuazione possono
superare i 10 dB per percentuali di tempo considerevoli; ad esempio,
nella regione climatica della Pianura Padana, un sistema di
comunicazione operante a 30 GHz può superare i 10 dB di attenuazione
per lo 0.12 % del periodo di funzionamento; questo, in un anno, si
traduce in più di dieci ore di fuori servizio.
Per far fronte a questa situazione sono stati sviluppati diversi
metodi per combattere questo fenomeno, quali: la diversità di
servizio, la diversità di posizione, la diversità di frequenza, il
controllo della potenza trasmessa verso il satellite, il controllo
selettivo della potenza trasmessa dal satellite e l'uso di codici per
rilevare e correggere gli errori.
Una delle tecniche più interessanti è quella della diversità di
posizione dove si utilizzano due o più stazioni distanziate di alcune
decine di Km per realizzare un collegamento più "resistente"
all'attenuazione della pioggia. Questa tecnica si basa sulla
constatazione che le celle di pioggia intensa sono limitate
spazialmente [All78]; da ciò ne deriva che tanto più la
distanza delle singole stazioni è grande tra loro, tanto minore è la
probabilità che le due stazioni siano interessate contemporaneamente
da pioggia intensa.
L'efficacia di tale tecnica viene espressa con l'uso di alcuni
indicatori delle prestazioni del sistema: il Vantaggio di diversità
(improvement), I(A), e il Guadagno di diversità, G(P). A questi
si può aggiungere un terzo parametro derivato dal guadagno, il
Guadagno di diversità relativo, g(P), che risulta molto utile
nell'analisi comparata di sistemi funzionanti a diverse frequenze.
Negli anni sono stati proposti diversi metodi per la predizione delle
prestazioni di sistemi in diversità di posizione costituiti da due
stazioni [BCM93]. Lo sviluppo della maggior parte di loro (quelli di
tipo empirico) è stato basato sui risultati sperimentali resi
disponibili dai sistemi in diversità di posizione realizzati in questi
anni nel mondo. Il metodo più utilizzato per la predizione delle
prestazioni di un sistema costituito da due stazioni è quello di Hodge
[Hod82] che utilizza per questo scopo alcune formule empiriche.
Esistono situazioni in cui, o per la struttura del collegamento
(satelliti orbitanti) o per le esigenze di contenere le dimensioni
della baseline (aree metropolitane), si possono
immaginare sistemi in diversità operanti con più di due stazioni. Di
queste configurazioni esistono scarsissimi risultati sperimentali ed
inoltre i dati provengono da sistemi non progettati ad hoc e
conseguentemente non possono fornire informazioni rilevanti per la
formalizzazione di un metodo di predizione di tipo analogo a quelli
sviluppati per i sistemi con due stazioni.
Ultimamente è stato presentato un metodo che tratta il problema della
predizione delle prestazioni di sistemi composti da tre stazioni
[KL97] utilizzando un modello fisico. La maggiore difficoltà che si
incontra nello sviluppo di questi metodi consiste nella scarsità di
risultati sperimentali disponibili, fatto che ne impedisce una
verifica adeguata.
Per portare un contributo su questi argomenti si è deciso, con questo studio,
di affrontare i seguenti problemi:
-
studiare le prestazioni di sistemi in diversità di posizione con tre o
più stazioni e paragonarne i risultati con le misure sperimentali ottenute
per i sistemi con due sole stazioni;
-
generare una serie di risultati "sperimentali" che possano essere
utilizzati per lo sviluppo e la taratura di modelli di predizione
"empirici" simili a quelli sviluppati per i sistemi composti da due
stazioni;
-
sviluppare e verificare un modello di predizione utilizzando i
risultati "sperimentali" generati. Per questo scopo si è fatto
riferimento a uno dei modelli di tipo fisico proposti per i sistemi
con due stazioni [CFM87] adattandolo alle caratteristiche dei sistemi
costituiti da tre o più stazioni.
I dati utilizzati in questo studio sono mappe radar di precipitazione
raccolte dal radar meteorologico di Spino d'Adda. La scelta di
utilizzare dati radar è confortata dalla attendibilità dei risultati
ottenibili, fatto evidenziato in alcuni studi che ne hanno fatto
largo uso.
Per raggiungere lo scopo di effettuare delle predizioni sulle
prestazioni dei sistemi in diversità di posizione multipla si è
implementato un software che, tramite delle simulazioni su mappe
radar della regione climatica di interesse (Pianura Padana), realizza
la "misura indiretta" delle prestazioni dei sistemi costituiti da
un numero qualsiasi di stazioni. Possiamo a buona ragione chiamare
questi risultati "misure" in quanto, come già affermato, è stato
dimostrato più volte l'attendibilità dei risultati ottenuti partendo
dai dati radar.
Prima fase di questo studio è stata quindi focalizzata sulla
costituzione di un archivio delle prestazioni di sistemi in diversità
di posizione multipla composta da tre o più antenne. Dato il numero
di possibili configurazioni, soprattutto per quanto riguarda la
geometria del sistema, si è scelto di catalogare i sistemi in base
alla loro area di occupazione; in particolare è stato utilizzato come
parametro caratteristico di un sistema il diametro del cerchio
circoscritto dalla geometria del sistema stesso. Partendo da questo
presupposto si è poi scelto di simulare solo le geometrie che offrono
le prestazioni migliori (best--case) fissato il numero delle
stazioni. Come si vedrà nel terzo capitolo, per il campo di
applicazioni analizzato in questo studio (geometrie circoscritte in
cerchi di diametro inferiore ai 40 Km), questo corrisponde ad avere
le stazioni equamente distanziate sul perimetro di un cerchio.
Sulla base dei dati raccolti è stata poi verificata la possibilità di
applicare il modello ExCell [CFM87] ai sistemi costituiti da un
numero qualsiasi di stazioni. In questo modo si è reso disponibile un
metodo di predizione delle prestazione dei sistemi in diversità di
posizione multipla che necessità solo della funzione di distribuzione
della pioggia, P(R), della regione climatica di interesse per
funzionare.
Nel corso dello studio si è inoltre cercato di sviluppare delle
semplici relazioni empiriche da utilizzare in fase di progetto dei
sistemi in diversità di posizione multipla. La cosa si è rivelata
fattibile solo per un'insieme limitato di geometrie e le relazioni
proposte mancano di generalità; ciononostante possono risultare utili
per una rapida valutazione delle prestazioni ottenibili.
Quanto sopra descritto è affrontato nel testo utilizzando la
struttura qui riportata:
-
[Capitolo 1]
Problematiche generali del collegamento terra - satellite con
puntualizzazione dei problemi dovuti alla presenza di pioggia lungo
il percorso radio e relativa valutazione del link - budget. Vengono
presentati vari metodi utilizzati per combattere l'attenuazione della
pioggia.
-
[Capitolo 2]
Descrizione dei metodi di predizione disponibili per i sistemi in
diversità di posizione e presentazione del lavoro svolto in questo
studio. Viene introdotto il software di simulazione e la relativa
base di dati utilizzata.
-
[Capitolo 3]
Presentazione dei risultati ottenuti dalle simulazioni con dati radar
e analisi dei risultati ottenuti. Viene ricercato uno schema nei
comportamenti dei sistemi in diversità di posizione multipla su cui
basare un modello empirico per la predizione delle prestazioni.
-
[Capitolo 4]
Descrizione del modello ExCell e di una sua implementazione adatta
ai sistemi composti da più di due stazioni. Applicazione del
modello presentato e analisi dei risultati ottenuti nella predizione
delle prestazioni di sistemi in diversità di posizione multipla
tramite confronto con i risultati ottenuti nel terzo capitolo
(misure indirette).
-
[Appendice A]
Descrizione del software utilizzato per realizzare le simulazioni di
sistemi in diversità di posizione multipla su mappe radar presentate
nel terzo capitolo.
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[Appendice B]
Definizione delle grandezze utilizzate nello studio.
-
[Appendice C]
Raccolta sistematica di tutti i risultati ottenuti nell'analisi
delle simulazioni eseguite sulle mappe radar.
[All78]
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J. E. Allnutt. Nature of space diversity in microwave
communications via geostationary satellites: a review.
Procedings IEE, 125(5):369-376, May 1978.
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[BCM93]
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A. Bosisio, C. Capsoni, and E. Matricciani. Comparision
among prediction methods of site diversity system
performance. 8th International Conference on Antennnas and
Propagation, Edimburgh, 30 Mar - 2 Apr 1993.
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[CFM87]
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C. Capsoni, F. Fedi, C. Magistroni, A. Paraboni, and
A. Pawlina. Data and theory for a new model of the horizontal
structure of rain cells for propagation applications.
Radio Science, 22(3):395-404, May-Jun 1987.
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[Hod82]
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D. B. Hodge. An improved model for diversity gain on
earth-space propagation paths. Radio Science,
17(6):1393-1399, Nov-Dec 1982.
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[KL97]
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J. D. Kanellopoulos and S. N. Livieratos. A modified analysis
for the prediction of multiple-site diversity performance in
earth-space communication including rain height effects.
Journa of electromagnetics waves and application, 11(4):485-513, 1997.
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